Viagiordanobruno17


dicembre 9, 2008, 5:39 PM
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Riforma della giustizia

Enzo 9 dicembre 2008


Titolo:
“Settantamila processi al macero”
Truffe, abusi edilizi, reati ambientali, lesioni, minacce, cancellati da prescrizione, carenze di organico o scadenza dei termini.
I poliziotti: così le vittime della microcriminalità resteranno senza giustizia.

da Repubblica cronaca di Bologna.

Dunque settantamila processi salteranno colpendo la “gente” comune, cioè tutti coloro che sono stati vittime di reati, e a cui nessuno darà giustizia. L’efficienza del sistema giudiziario è uno dei parametri più importanti per indicare la civiltà di un paese: l’Italia è da tempo in una condizione da stato del terzo mondo.
Che ci sia bisogno di una profonda riforma del sistema giudiziario italiano è fuori da ogni dubbio. Quello che non torna è che la politica non aggredisce le cause che stanno alla base di questa situazione, ma (ri)tenta di mettere le briglie ai giudici. In particolare a quelli che indagano sulle collusioni tra affari e politica.
Quello che proprio non torna è che nel PD ci sia chi non solo è disposto a confrontarsi con le destre, ma ad operare su aspetti che con l’efficienza della giustizia non hanno nulla a che fare. Mi piacerebbe che qualcuno spiegasse come la separazione delle carriere può accelerare i tempi dei processi, come la divisione in due del CSM possa contribuire a recuperare risorse, come l’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale possa garantire ai cittadini di avere giustizia.
Insomma pare proprio che l’unico problema dei partiti sia quello di tutelare i propri membri dai giudici che si ostinano ad indagare sulle loro attività.

p.s. a proposito, sempre su Repubblica ho letto che hanno arrestato il governatore democratico dell’Illinois. Ha tentato di vendere il seggio lasciato libero da Obama. L’hanno incastrato con le intercettazioni telefoniche.
I nostri politici invece le vogliono togliere!!

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